8 July 2013

I grandi amici di Topolino: Claudio Baglioni

Published on Topolino No. 1126, 26 June 1977
Pubblicato su Topolino No. 1126, 26 Giugno 1977

I grandi amici di Topolino
 Claudio Baglioni


Un tempo, gli amici lo chiamavano « Agonia ». Era un tipo timido, introverso. Di poche parole. Portava occhiali con lenti affumicate. Non per posa, ma per difendersi. Nella sensibilità, che è una faccenda a forma di cassa armonica. Dove i fruscii diventano tuoni. É un po' come quando ti senti i posti e le persone fuori misura. A diciassette anni. E allora una chitarra può diventare la tua medicina. « La chitarra per me è stato un mezzo per entrare nell`ambito degli amici, per farmi accettare e per comunicare. »
È Claudio Baglioni che mi parla. Mattina, il viso un po' assonnato. Ci sono stati numerosi bis, ieri sera. Il pubblico era tutto giovane, giovanissimo. Un mare di ragazze e ragazzi. Con una gran voglia di sentire Claudio cantare. Quelle sue canzoni fatte di immagini, di piccole verità ironiche, vestite di malinconia. Come un clown. Che tutto sommato non fa ridere, anche se i colori del volto sono sgargianti, freschi.

Baglioni ha scritto piu di cento canzoni in tutta la sua carriera. È nato a Roma il 16 maggio 1951. Per lui, fare canzoni è un po' come andare a pesca di perle. Quelle vere, che non sono sassolini ricoperti. E io credo che Claudio sia un pescatore non ancora stanco. Con tanta voglia di tuffarsi, anche dopo anni di successo.


Di certo, Claudio, quando prese a fare i primi accordi sulla chitarra, non pensava al successo che sarebbe arrivato e alle canzoni che sarebbero piaciute tanto. Anche quando, nel 1969, Baglioni esordi al Festival degli Sconosciuti di Ariccia, con Yesterday. Anche quando mise su complessini dal nome I Beatles N. 2 o Le nuove immagini. Invece quello che era un hobby, un « ricostituente » per vincere la timidezza, è diventato il suo modo di esprimersi, di comunicare, di raccontare le sue verità.
La sua prima canzone e stata Signora Lia, un lavoro delicato che ha segnato l'inizio del modo di fare canzoni alla Baglioni: immagini che suggeriscono sensazioni dentro di te, interpretabili come vuoi tu, con un'eco personalissima. Un sistema di « suoni rimbalzati » che ti fa sentire tua una canzone che tu non hai scritto, ma che ascolti soltanto.

Fino ad oggi, Claudio ha completato cinque LP: Questo piccolo grande amore, Gira che ti gira amore bello, E tu, Sabato pomeriggio e, l'ultimo, Solo. Ognuno di questi lavori ha tenuto testa nelle classifiche per decine di settimane. Tra tutti e cinque quello piu atteso, è stato il 33 Solo, che è apparso dopo un anno e mezzo di silenzio. Perchè questo silenzio? « Perchè con l'LP Sabato pomeriggio mi sentivo soffocato dal successo, da quattro anni di lavoro ». E Claudio aveva bisogno di un po' di calma. Di ritrovare se stesso. È importante quando fai cose a cui tieni, che ti piacciono.


« C'e voluto un anno e mezzo, come uno che impiega tempo, per guadagnare tempo ». Intanto ha fatto un giro in Sud America. « Un po' perché avevo bisogno di una botta di fiducia in me stesso, poi per scoprire che in Brasile, è incredibilmente vero: la musica è un modo di vivere, laggiù tutto gira a suon di musica, di samba. Poi per rivedere il mio maestro di musica, l'argentino Nicolas Amato che, quando abitava a Roma, m'aveva insegnato a suonare piano e chitarra. » E bisogna dire piutosto bene. Ieri sera Claudio ne ha dato un'ampia dimostrazione. Per un pubblico che all'attacco di ogni canzone, dopo solo due o tre note, scoppiava in applausi e acclamazioni. Soprattutto per quelle recenti, del suo ultimo LP, realizzato da un Baglioni ricaricato dove parla della solitudine come tema principale, e che ha fatto tutto da solo. Una prova e una dimostrazione di bravura e sensibilità. « Per ritrovare fiducia in me stesso. »

Un viso simpatico, quello di Baglioni mentre mi parla con semplicità. Pronto ad allargarsi in un sorriso. Un'aria tra il serio e lo scanzonato, sciolta. Come se dicesse: quello che vedete qui, sono io veramente. Lo stesso cheieri sera era sul palco. Uguale. Una medaglia con una faccia sola.
Max Red

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