22 July 2013

I grandi amici di Topolino: Martha Argerich

Published on Topolino No. 1081, 15 August 1976
Pubblicato su Topolino No. 1081, 15 Agosto 1976

I grandi amici di Topolino
Martha Argerich


Virtuosa di grande energia tecnica ed espressiva, di tocco limpidissimo ed estremamente preciso. Così l'hanno definita i critici; e i Tedeschi, che di pianisti se ne intendono, e in fatto di musica sono di gusti motto difficili, l'hanno compresa in un album illustrato di grosse Pianisten, di grandi pianisti, cioè, che comincia con Mozart e finisce proprio con lei, Martha Argerich, Il confronto con Mozart è meritato. Come il grande pianista-compositore di Salisburgo, Martha Argerich è sempre stata un prodigio di musicalità. Le sue mani, forti e aggressive e delicate al tempo stesso, sono capaci di rendere con somma sapienza e amore l'armonia di quaisiasi spartito; che esso rechi la firma di Schumann, di Beethoven o di Prokofiev.

Nata in Argentina, a Buenos Aires, trent'anni fa, Martha Argerich e una donna moderna, anticonformista, di carattere un po' spigoloso. Alta e slanciata, il portamento eretto e pieno di grazia, non è un « personaggio » molto facile da definire. Possiede però, grazie al cielo, una carica emotiva di tale trasparenza, che non è difficile intuire in lei un temperamento dirompente.

Martha Argerich insieme con un celebre collega, il pianista Arthur Rubinstein. 
La Argerich, che è nata a Buenos Aires trent'anni fa, è sposata con un direttore 
d'orchestra, e ha un bambino di due anni. Ha cominciato a suonare giovanissima.

La sua carriera e tutta una lunga collezione di riconoscimenti: dal premio Busoni, ottenuto a Bolzano nel 1961, alla conquista del primo posto nel concorso internazionale di Ginevra (sempre nel '61); dal premio Chopin, assegnatole a Varsavia, ai premi Mazurka e Valzer, tributatile (sempre in Polonia) per la perfetta esecuzione pianistica di queste danze...
Certo, dietro questi riconoscimenti ci sono anni e anni di studio, di fatiche, di sacrifici. Martha Argerich ha studiato a Buenos Aires insieme con Vincenzo Scaramuzza (un maestro italiano che nella capitale argentina ha creato una scuola pianistica molto quotata); a Vienna col maestro Guida; a Ginevra con madame Lifatti e Nikita Magaloff; e si è infine perfezionata in Italia con il nostro Benedetti Michelangeli. Con quest'ultimo ha studiato per due anni a Moncalieri; ed è per ciò che, oltre all'italiano, allo spagnolo, al francese, al tedesco e all'inglese, parla anche... il piemontese, come una vera « bôgianen ».

Una suggestiva immagine di Martha Argerich al piano.

Sposata a un direttore d'orchestra, la nostra grande amica ha un bambino di un paio d'anni. « Se un giorno mio figlio dovesse intraprendere la mia stessa carriera », dice, « sarei contenta o no? Non lo so. I sacrifici che ho affrontato per diventare concertista sono stati enormi. Ma oggi, quando vedo il pubblico in delirio, sento qualcosa che mi stringe il cuore. È come se il tuffo nella musica si prolungasse oltre il concerto...»   
E continua: « Ci sono momenti in cui la musica prende il sopravvento fino a sgomentarmi. Succede
quando, per esempio, sento una frase in orchestra che devo ripetere al piano, o quando sono alle prese con un passaggio di intensa espressività... Allora penso alla bellezza della composizione e mi riesce difficile non lasciarmi trascinare. Ma non devo. Il pianoforte è tecnica oltre che cuore, guai a lasciarsi trasportare. L'ideale, comunque, e di equilibrare tecnica ed emozione. Prendiamo, per esempiio, Rachmaninov, e di Rachmaninov il concerto tanto famoso e giustamente celebrato. È una musica piena di colore, romantica, ma anche un po' plateale. Ebbene, è appunto la platealità di questa musica che mi trascina. Vorrei che i ragazzi capissero cosa voglio dire... »

Martha Argerich mentre fuma una delle sue 
innumerevoli sigarette quotidiane. La Argerich ha 
dato e dà concerti in tutti i maggiori teatri del mondo,
 e ha anche inciso moltissimi dischi.

A proposito di ragazzi, Martha Argerich ha un ricordo bellissimo. Un giorno, a Buenos Aires, passava con suo marito per un  parco, quando le si offerse uno spettacolo emozionante. Una scolaresca di ragazzi e ragazze stava  provando una pantomima all'aperto. La pianista sudava per tenere il tempo, la maestra dirigeva la scolaresca con gran fatica e calore. « A un tratto, durante un largo di Mozart, vidi trenta ragazzi, tutti insieme, cambiare espressione, accennare i passi di danza come in estasi. Che cosa era successo? Era successo che quei trenta ragazzi, senza averne coscienza, senza che nessuno li istruisse, avevano afferrato l'istante della musica che rapisce! » Inutile dire che Martha Argerich ha suonato in tutto il mondo, e in tutto il mondo ha riscosso trionfi. Inutile dire che il suo repertorio e vastissimo.
La sua passione è la letteratura; il suo hobby, un hobby insolito, anche tra gli artisti: colleziona animali di pezza. Ne ha la casa piena. La collezione comprende anche molti personaggi Disney. E Martha, molto spesso, si esercita al piano davanti a... Pluto o a Ezechiele Lupo. « Suono per i miei animali e per mio figlio, e a volte interrompo Beethoven o Prokofiev per accennare qualche ninna-nanna o qualche pezzo grottesco. Mio figlio agita festosamente le manine, e i miei animali, pure senza muoversi, sembra facciano segni di assenso. E io sono felice! »
Walter Ricci

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